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Egitto. Blogger egiziana posa senza veli, è polemica sul web

Dopo il divieto alle candidate salafite di mostrare il volto sui manifesti elettorali, Aliaa al Mahdi posa nuda e denuncia la censura della sessualità femminile
Alia Magda al Mahdi con otto immagini postate sul suo blog ha riscattato tutte le donne egiziane e del mondo arabo vittime di una società maschilista. A dirlo sono i cybernauti della rete che hanno cliccato e commentatole immagini pubblicate dalla blogger. Studentessa all’American University del Cairo, la lolita egiziana si è definita “laica, liberale, femminista,vegetariana, individualista”. Sostiene di non aver fatto nulla di trasgressivo e di essersi ispirata a modelli nudi che posavano alla facoltà di Belle Arti al Cairo negli anni ‘70. “Guardatevi allo specchio, perché detestate il vostrocorpo?”, ha scritto Alia sul suo blog e degli adesivi utilizzati per coprire le parti intime nelle foto ha aggiunto “simboleggiano la censura sulla nostraconoscenza, espressione e sessualità”.
La provocazione di Alia è arrivata nel pieno della campagna elettorale, dopo l’ennesimo insulto alle donne egiziane. Alle candidate dal partito salafita al Nour alle elezioni parlamentari del 28 novembre è statovietato di mostrare il proprio volto sui manifesti elettorali. Al posto delviso femminile, una rosa. E una didascalia: “Votate la moglie di …” . In un Egitto sempre più radicale in cui aumenta il numero di donne che sostituiscono il niqab all’hijab, Alia ha rivendicato il diritto delle candidate all’apparire e ha denunciato con i suoi scatti “la società della violenza, delrazzismo, della molestia sessuale e dell’ipocrisia”. In migliaia hanno visitato il suo blog e la sua pagina Facebook e Twitter. Con l’hashtag Nudephotorevolutionary le immagini hanno fatto il giro del mondo, ma gli scatti non hanno ricevuto soltanto messaggi di congratulazioni. Alcuni cybernauti hanno detto di temere che le foto di nudo possano essere utilizzate nella campagna elettorale egiziana o che gli sheikh salafiti possano accorgersi delle immaginie accusare i liberali e i laici della secolarizzazione nel Paese. Issandr alAmrani del blog ‘The Arabist’, intervistato dal quotidiano francese ‘Le Figaro’, ha trovato la scelta di Alia un gesto coraggioso, ma ha anche detto: “Associare la laicità alla nudità non è il miglior modo di sostenere la causa”.
Sul suo profilo Facebook la blogger egiziana si è presentata come la compagna di Karim Amer, un cybernauta del Cairo condannato nel 2007 aquattro anni di prigione per aver insultato l’Islam. La stessa Aliaa al Mahdyha lanciato sul suo blog un appello alla liberazione di Maikel Nabil, altro blogger arrestato per aver criticato i militari al potere e ancora oggi in sciopero della fame.
Barbara Alvino

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  1. Ale
    22 novembre 2011 alle 21:55

    Se Marx definiva la religione come l’oppio dei popoli, per quanto mi riguarda la religione è l’eroina dei popoli. A parte il fatto che bruci il cervello e ti induca una nociva assuefazione, sai che prima o poi essa ti porta alla morte. Speriamo che il superamento della barbarie denominata credenza (e le sue stupide quanto inutili intepretazioni) avvenga più rapidamente possibile.

    Ieri, inoltre mi ha fatto specie l’episodio di un bambino arabo che salutava sua madre. Il bambino doveva avere un senso dell’olfatto pauroso perchè la madre era coperta dal chador e noon era distinguibile dalle altre tre donne (con volto coperto) con cui parlava. Oppure salutava genericamente aspettando una risposta da uno di quei mantelli neri che strisciano sulla strada. 😀

  2. Anonimo
    24 novembre 2011 alle 16:43

    Ma vedi un pò che si deve fare per dire al mondo intero di esistere,Quì è sempre peggio!

  3. Anonimo
    22 marzo 2012 alle 15:59

    Alla bella Alia tutto il nostro sostegno!

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